Fontanafredda: una storia di reali e sostenibilità

Fontanafredda nasce da una storia d’amore speciale, quella tra il primo Re d’Italia, Vittorio Emanuele II e Rosa Vercellana, che, dopo le nozze divenne la Contessa di Mirafiore e Fontanafredda. Dalla loro relazione nacque Emanuele Alberto, colui che fondò l’azienda vitivinicola e che fece del Barolo un vanto mondiale.
“Le innovazioni di Fontanafredda sono molteplici. Nel 1886 viene spedito il primo Barolo oltre oceano e solo un anno dopo, nelle cantine vengono costruite le prime vasche in cemento d’Europa; nel 1964 nasce il primo Cru certificato, Barolo vigna La Rosa e nel 1988 viene prodotta la prima selezione comunale di Barolo Serralunga; nel 2006 Fontanafredda diventa vino Olimpico in occasione delle Olimpiadi di Torino, ed proprio in questi anni che inizia un percorso di sensibilizzazione verso la sostenibilità. Il grande cambiamento arriva nel 2008, quando Oscar Farinetti e Luca Baffigo acquistano Fontanafredda, che dopo 77 anni torna piemontese. I nuovi obiettivi sono sin da subito qualità, sostenibilità e ospitalità.” spiega l'azienda.
I primi attestati di riconoscimento sulla qualità arrivano nel 2012: il Barolo la Rosa 2008 entra nella Top 100 di Wine Spectator, come uno dei vini più buoni al mondo e finalmente dopo 160 anni il sogno diventa realtà con la nomina nel 2017 da Wine Enthusiast di “Cantina Europea dell’anno”. Wine Spectator assegna 95 punti al Barolo Proprietà 2013, prima annata prodotta, i 94 punti Wine Enthusiast Editor’s choice per il Barolo Serralunga 2015 fino ad arrivare al Barolo La Rosa 2016, premiato con 96 punti da Wine Spectator e 95 Wine Enthusiast nel 2020.
Quest’anno, nonostante le difficoltà, nasce la nuova Fontanafredda votata alla sostenibilità. Per le lavorazioni del terreno e del vigneto, l’azienda adotta la tecnica dell’inerbimento controllato ed ha abbandonato l’uso dei fertilizzanti di sintesi e degli erbicidi, portandola ad essere una riserva Bionaturale di 120 ettari coltivati a Biologico.
Nelle cantine ottocentesche dimorano grandi botti di rovere (Allier e Slavonia), utilizzate per l’affinamento di Barolo e dei grandi vini rossi delle Langhe (Barbaresco, Nebbiolo, Barbera e Dolcetto). In ambienti più moderni e dotati delle ultime tecnologie vengono invece prodotti i vini bianchi (Arneis, Gavi, Riesling, Chardonnay e Moscato), le Bollicine dolci Metodo Martinotti e l’Alta Langa Metodo Classico.
“Entro il 2022 l'energia del Villaggio Fontanafredda sarà auto-prodotta da fonti rinnovabili, riducendo così l’impatto ambientale della nostra attività. Tutti gli elementi che scegliamo per i nostri vini sono sani, naturali e rispettosi. Dal vetro, originato per l’85% da riciclo e riutilizzabile infinite volte, ai tappi che sono di origine vegetale, riciclabili e sostenibili, alle etichette, il cartone e il legno in gran parte certificati FSC e PEFC che combattono la deforestazione del nostro pianeta.”